Fairchild USA - Behind the Brand

 

Rinascita di una Leggenda

Toni Fishman, fondatore e amministratore delegato di TELEFUNKEN Elektroakustik, storico e prestigioso brand specializzato nella progettazione e produzione di microfoni, è la mente dietro il ritorno di uno dei nomi più venerati dell’audio professionale: Fairchild. Al termine di un periodo intensivo di ricerca e sviluppo, della durata di cinque anni, e dopo aver condotto test di precisione estremamente rigorosi, Fishman è riuscito a riportare sul mercato il ricercatissimo compressore a valvole Fairchild 670, ora disponibile in quantità estremamente limitate. Il nuovo modello di Fishman impiega le stesse valvole e trasformatori custom-made del classico Fairchild 670, seguendo con scrupolosità le specifiche originali. La cura per i dettagli salta agli occhi, sia nell’architettura sia nella saldatura “point to point” e nella caratteristica costruzione “a torretta”. Questa è l’unica riproduzione assolutamente fedele del progetto originale del 670 di Rein Narma, creato su richiesta del pioniere delle registrazioni Les Paul nel 1959. Caratterizzato da un design a due canali e una qualità di compressione ancora oggi unica, il Fairchild 670 ha la capacità di arricchire con calore, profondità e carattere pressoché qualsiasi segnale audio. La tecnologia a valvole conferisce al segnale compresso una qualità naturale e organica, assicurando quel suono analogico classico distintivo, sia in produzioni digitali che analogiche.

Abbiamo incontrato Toni per comprendere nel dettaglio cosa significa riportare in vita un pezzo storico così emblematico dell’outboard analogico…

 

 

Possiamo iniziare con una breve introduzione su di te e sul tuo percorso nel settore?

La musica e la registrazione sono sempre state le mie passioni. Cresciuto nel Connecticut, negli anni ’90 ho iniziato a produrre componenti per microfoni al fine di restaurare una collezione di microfoni d’epoca acquistata da Warner Bros’ Loft Studio a Nashville. Questa esperienza mi ha portato a rilanciare il marchio Telefunken negli USA nel 2001, e nel 2009 ho avviato una partnership con Telefunken Licenses, GMBH. Apprezzando la mia dedizione e amore verso il marchio, hanno stipulato con me un accordo per l’uso della loro licenza nel campo dell’audio professionale e delle valvole termoioniche.

 

Anche con Fairchild hai avuto un esordio simile o è stato qualcosa di lungamente meditato?

Negli ultimi 24 anni ho prodotto microfoni Telefunken a South Windsor, nel Connecticut, proprio nel fabbricato un tempo di mio padre, mia principale fonte d’ispirazione e sostegno, scomparso nel 2021 dopo una lunga battaglia contro il Parkinson.

La ricostruzione dei microfoni classici è cominciata con l’aiuto di un piccolo gruppo di amici fidati. La mia esperienza con il marchio Telefunken mi ha dato una solida conoscenza delle leggi sui marchi e brevetti USA, preziosa per il mio lavoro. Nel tempo mi sono accorto che altri marchi storici venivano trascurati.

I microfoni ELA M 251 e i compressori Fairchild 660 e 670 sono da sempre i miei strumenti preferiti; mi hanno sempre affascinato e ho coltivato il desiderio di costruirli. Ho seguito una filosofia di “nessun compromesso”, rispettando a pieno i design originari e mantenendo intatta la loro architettura.

Poi, un’illuminazione all’inizio del 2016. Ho notato che ON Semi aveva acquisito Fairchild Semiconductor e che il nome Fairchild non veniva più utilizzato come brand la costruzione e vendita di circuiti analogici. Con l’assistenza del mio avvocato specializzato in proprietà intellettuale, ho pianificato con attenzione una strategia d’azione. Credevo che non ne sarebbe risultato nulla, ma per complicare le cose, Avid aveva registrato il nome per un plug-in della “Bomb Factory”. Mi era stato detto che non avrei potuto usare il nome Fairchild, e quindi, quasi per disperazione, ho contattato Avid. Ho proposto di coesistere pacificamente, dato che ci concentravamo esclusivamente su circuiti analogici. Con mio stupore, hanno accettato. Inizialmente il progetto Fairchild era sotto l’ala di Telefunken e solo dopo l’accordo con Ed Gray e Greg Chin di Avid ho realizzato che potevo usare il nome Fairchild. Poco dopo ho fondato, nel Connecticut, la Fairchild Recording Equipment LLC.

 

 

Com’è stato l’iter di ricerca e sviluppo per il Fairchild? Quante persone componevano il team dietro questo progetto e che cosa ha comportato il processo?

Sono sempre stato molto abile nel recuperare parti e componenti difficili da trovare. Ho speso molto tempo nella ricerca di trasformatori originali per i Fairchild e sono riuscito ad acquisire una collezione di componenti da un amico, il quale stava realizzando la sua versione del 670, denominato ADL670. Buona parte di questo processo si è svolta in modo molto simile a come ho affrontato l’ingegneria inversa dei microfoni valvolari classici all’inizio della mia carriera.

Il reperimento delle valvole e la creazione dei trasformatori sono stati indubbiamente gli aspetti più impegnativi dell’intero progetto, ma erano parti fondamentali del “puzzle” che dovevamo assolutamente risolvere per garantire l’accuratezza e l’autenticità rispetto all’originale Fairchild. È stato un processo che ha richiesto molto tempo: infatti, ogni singola unità è stata assemblata a mano da tre persone e minuziosamente testata dai nostri ingegneri Telefunken.

 

 

Cosa rende questa ricostruzione così particolare rispetto ai numerosi cloni in circolazione? Qual è l’elemento distintivo del prodotto originale?

La differenza sta tutta nella cura dei dettagli. I nuovi Fairchild 660 e 670 sono realizzati interamente con costruzione punto per punto, utilizzando le stesse valvole selezionate con cura e lo stesso layout architettonico, oltre a una costruzione identica a quella a torretta degli originali vintage. Persino lo spessore del telaio rispecchia le specifiche del modello originale. Siamo l’unica ditta ad adottare questo metodo. Abbiamo inoltre apportato alcuni miglioramenti fondamentali al design originale, come l’aggiunta di connettori XLR e il rafforzamento della struttura con l’inserimento di ulteriori fissaggi meccanici per i trasformatori, utilizzando occhielli passacavo e punti di ancoraggio aggiuntivi, al fine di aumentarne la durata.

 

Come descriveresti il suono di questi dispositivi? Ci sono applicazioni specifiche che risultano particolarmente apprezzate da te o dagli utenti?

In poche parole, il suono prodotto è il migliore che abbia mai sentito in venticinque anni di esperienza nel settore. È così emozionante che mi viene “la pelle d’oca sulla pelle d’oca”!

Questo progetto rappresenta una nuova sfida entusiasmante.

 

Come vedi il futuro del marchio Fairchild? Prevedi di espanderlo come hai fatto con Telefunken o per ora si tratta più che altro di un progetto nato dalla passione per questi pezzi iconici?

Il futuro promette grandi cose. Mi auguro che riusciremo ad approfondire il ricco e spesso sottovalutato catalogo dei prodotti Fairchild, ad esempio le unità di riverbero, e forse collaborare con Avid per la creazione di un futuro nuovo plug-in…

Grazie, Toni!

Guarda ora la nostra video review del nuovo Fairchild 670.

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